
"Si decide di occupare il Municipio"
Cronaca della Liberazione di Sesto San Giovanni
Di Dino Barra
Il 13 luglio 1945 il Comitato di Liberazione Nazionale di Sesto San Giovanni convoca il suo primo congresso cittadino. I giorni della Liberazione sono alle spalle e si tratta di traghettare la città verso la democrazia senza rinunciare agli ideali che hanno mosso l’impegno resistenziale.

Al congresso vengono invitati i Comitati di liberazione rionali e quelli aziendali insieme alle autorità amministrative cittadine (sindaco Rodolfo Camagni) e militari, dal comando dei carabinieri al commissariato di Pubblica Sicurezza ai responsabili del vecchio Comando Piazza.

Tra i materiali preparatori del Congresso – conservati presso il fondo CLN – Sesto San Giovanni dell’archivio di Fondazione ISEC – c’è una relazione che porta il seguente titolo: Attività del C.L.N. comunale di Sesto San Giovanni dal periodo clandestino ad oggi. È scritta da qualche responsabile del Comitato di liberazione locale, presumibilmente nei giorni immediatamente precedenti il congresso, a distanza di quasi tre mesi dalla liberazione della città. Di questa relazione proponiamo alcuni stralci, quelli che descrivono gli eventi svoltisi tra il 19 e il 28 aprile. Si tratta di una cronaca a tratti secca ed essenziale, capace, a nostro parere, di restituire il clima e le dinamiche di quel che a Sesto (e altrove) accadeva nei giorni della Liberazione. In altri passaggi, più retorici e di circostanza, prevale l’esigenza di rassicurare circa la sicurezza e l’efficienza garantita dal nuovo ordine democratico.
Le immagini che accompagnano il testo – il manifesto che annuncia il congresso, la mappa di Sesto con la delimitazione dei quattro Comitati di liberazione rionali, l’elenco delle autorità e del Comitati di liberazione invitati – sono tutte tratte dal fondo archivistico prima citato.
Dal C.L.N. di Sesto, sin dal periodo clandestino, dipendevano i C.L.N. aziendali di ben 40 stabilimenti e piccole officine, i C.L.N. di zona, di enti pubblici e di banche. Fu uno dei primi C.L.N. che si organizzarono, data l’importanza delle industrie locali. Infatti, durante la giornata lavorativa si calcolano presenti a Sesto ben 50.000 lavoratori…
…Uno dei lavori più pericolosi cui si dedicò il nostro C.L.N. fu la raccolta di fondi che venivano poi distribuite alle famiglie dei compagni deportati e caduti… Dopo il 25 aprile continuò la raccolta di fondi mentre le spese aumentavano enormemente, dovute queste all’assistenza ai rimpatriati dai campi di internamento, ai detenuti politici, alle spese per le onoranze funebri per i caduti, alla stampa dei manifesti invitanti la popolazione alla disciplina e alla collaborazione con il nuovo governo…
Il C.L.N. nel periodo clandestino era così formato:
Cavenaghi per il P.C.I.; Tagliaferri per il Partito Socialista; Baroncini per i senza partito (rappresentante del Comitato di Agitazione); Asti per l’assistenza; Recalcati per il partito democristiano; Riva per il Partito d’Azione.
Le riunioni si svolgevano frequentemente e in vari locali, sempre mobili: osterie, oratori, giardini, ecc. La collaborazione e l’affiatamento, nonostante la grande responsabilità e le difficoltà, fu sempre perfetta e sincronizzata tra comandi militari, comitati di agitazione, C.L.N…
Diamo uno stralcio al diario del C.L.N. nei giorni dell’insurrezione:
“19/4/45 – ore 15 – oratorio San Luigi [presso la chiesa di Santo Stefano, storico luogo di incontro e di azione dell’antifascismo cattolico sestese, animato dal prevosto don Enrico Mapelli; lì ha sede il Comitato di liberazione sestese, ndr] - con Sardi e Calleri per costituzione comando uomini servizio sicurezza nel periodo d’emergenza.
21/4/45 – ore 15 – oratorio - per esame situazione generale
22/4/45 – ore 16 – in strada - per esame situazione generale.
23/4/45 – ore 16 – oratorio – situazione si aggrava – si confermano gli incarichi già dati per il periodo di emergenza, e cioè: P.D.C. – servizi annonari – assistenza sanitaria e amministrativa; P.C.I. – P.S.I. – politici e ordine pubblico con Sardi comandante. I quattro partiti di massa (P.C.I. -P.S.I.- P.D.C.-P.d.A.) si impegnano a dare 50 uomini ciascuno.
24/4/45 – ore 10 – oratorio – il C.L.N. decide di sedere in permanenza. Si esamina la situazione che sembra precipitare da un momento all’altro. Le forze armate degli stabilimenti hanno ordine di occupare le fabbriche. Si tengono pronti gli uomini per il servizio d’ordine.
25/4/45 – ore 10 – oratorio – seduta in permanenza. Si dispongono contatti con Milano. Gli stabilimenti sono occupati da ieri dagli operai armati. Si mobilitano 200 uomini per domani mattina alle ore 7. Si emette il primo proclama alla cittadinanza. Si hanno notizie da Milano che si sta trattando la resa dei nazifascisti tramite l’Arcivescovado. Si attende conferma.
26/4/45 – ore 7 - oratorio – si apprende che nella notte il comandante Sardi ha fatto occupare con gli uomini della Brigata del popolo la ex sede Casa del Fascio [diventata poi caserma delle Brigate nere ndr] e la scuola “Mario Galli” [già campo di detenzione per gli operai da deportare in Germania, ndr]. Si è pure disposto un servizio di guardia ai magazzini e di Casati. Data la situazione aggravata degli avvenimenti, si decide di occupare per le ore 10 il Municipio. Di fatti alle ore 10 si parte dall’oratorio in colonna composta dal C.L.N. al completo, da Sardi con circa 50 uomini della Brigata del popolo, alla volta del Municipio per l’occupazione. Si uniscono a noi uomini della brigata Matteotti e si percorre rapidamente la piazza Petazzi, la via Dante e il largo Lamarmora e si raggiunge il Municipio. Il Commissario Prefettizio dott. Sollazzo è assente. Viene dichiarato in arresto il Segretario capo dott. Tommasini. Il Cav. Zeni dell’annonaria è latitante e viene messo Asti al suo posto.”

Tra l’attività clandestina fu notevole il contributo tramite persone fidate del Municipio per il rilascio di documenti alterati e falsi come carte di identità, carte annonarie, certificati, ecc. abbisognanti a patrioti e compagni che in contatto con comandi militari o renitenti, ecc. dovevano esplicare missioni pericolose e delicate.
Già dal clandestino fu progettato e studiato nei suoi minimi particolari la presa in possesso del Municipio da parte del C.L.N. Si preparò un elaborato piano superando tutte le difficoltà e gli ostacoli, provvedendo alla sostituzione del personale epurando e alla sistemazione di enti e uffici adattandosi al nuovo clima e alle nuove esigenze. Tutto il programma di cui sopra fu attuato il 26 aprile. In piena insurrezione il C.L.N. si insediò nel Municipio iniziando immediatamente con decisione e fermezza tutta l’attività relativa ai compiti spesso non solo specifici e di carattere comunale ma anche contingentale…
Lavoro estremamente gravoso! Ma tutto fu superato in quell’atmosfera di completa e piena collaborazione tra i rappresentanti del C.L.N. e le varie sottosezioni derivanti, con piena fiducia di tutti e nella rinnovata serenità di spiriti.
Si istituì pure un Comitato di epurazione che con lavoro alacre, coscienzioso e di decisiva fermezza affrontò e affronta tuttora animato da un senso di giustizia e di responsabilità dinanzi al popolo tutto il suo mandato.
Fu necessario inoltre costituire a Sesto un campo di concentramento e si trovò immediatamente il luogo nelle scuole “Mario Galli” che tempestivamente furono apprestate all’uopo e ha soddisfatto alle necessità del caso…
Il movimento lavoratori Cristiani che già dai primi di aprile aveva chiesto di poter partecipare alle sedute con un proprio rappresentante, riceveva solo dopo il 20 aprile la conferma alla propria richiesta e poteva partecipare solo all’ultima seduta clandestina. Il 27 aprile entrava a far parte del C.L.N. un rappresentante del Partito Liberale. Il 28 aprile il rappresentante del Partito Repubblicano…
Grazie all’opera diuturna e assidua del C.L.N. che profuse tutte le energie dei suoi componenti e di tutti i compagni di ogni partito, oggi a Sesto regna l’ordine, la disciplina consapevole e spontanea…
Articoli correlati
- Introduzione - Attorno al 25 aprile
- Ma tu dov’eri il 25 aprile? Voci di donne partigiane
- I giorni della Liberazione a Milano nelle fonti orali conservate in archivio
- “Si decide di occupare il Municipio”. Cronaca della Liberazione di Sesto San Giovanni
- La Liberazione celebrata. La costruzione dell’immagine pubblica della Resistenza attraverso i manifesti
- Martirio, rito, memoria: le immagini dei funerali dei partigiani sestesi uccisi in piazzale Loreto il 10 agosto 1944
- Oggetti...resistenti. La Liberazione attraverso il racconto degli oggetti
- Resistenza e Liberazione a Milano. Elenco (parziale) di fondi archivistici conservati in Fondazione Isec