Introduzione - Attorno al 25 aprile

Di Giorgio Bigatti

Questo numero di ISECracconta nasce da una duplice e convergente necessità. Vuole essere il modo per ricordare le donne e gli uomini che si batterono con generoso impegno per la liberazione del Paese (della nazione, se si preferisce), mettendo in gioco la propria vita. Un doveroso omaggio nella ricorrenza dell’80° della Liberazione. Ma anche un modo per ricordare, prima di tutto a noi stessi, che Fondazione ISEC è nata, oltre mezzo secolo fa, dalla volontà di preservare, ordinare, far conoscere memorie e documenti di chi a quella lotta aveva partecipato. È su questa matrice che è cresciuto quello che allora si chiamava Istituto per la storia della Resistenza e del Movimento Operaio. E se oggi Fondazione ISEC vanta un patrimonio di eccezionale rilevanza ed è stato in grado di affermarsi come una realtà di rilievo nazionale molto lo si deve all’azione di chi ne promosse la nascita e ne accompagnò gli sviluppi in quei primi anni e all’Amministrazione comunale di Sesto San Giovanni allora consapevole, a differenza di quanto accade oggi, che quella storia era storia di tutti e dentro quella storia la popolazione di Sesto, in prima fila i suoi operai, era stata un attore di grande rilievo, come del resto attesta il conferimento della medaglia d’oro per il contributo alla Resistenza o, su di un diverso piano, l’alto tributo pagato con centinaia di deportati nei campi di prigionia in Germania. 

È con legittimo orgoglio per il cammino percorso e per ciò che ogni giorno, con fatica e con impegno, facciamo per impedire che questa storia finisca per essere dimenticata dall’inesorabile trascorrere del tempo e delle generazioni che abbiamo deciso di concentrarci sui giorni della Liberazione, facendo parlare alcune delle fonti e dei documenti conservati nei nostri archivi. Per dare conto della ricchezza di una documentazione fatta di carte, di manifesti, di volantini, di memorie, di immagini abbiamo deciso di guardare a quei giorni da prospettive solo in apparenza laterali, ma non meno decisive in un racconto corale di quei mesi cruciali. Il racconto in soggettiva dei fatti nelle testimonianze orali e scritte di decine di protagonisti, a diverso titolo, di quelle vicende, di cui scrivono Dino Barra e Monia Colaci si affianca a una prima ricognizione sul patrimonio materiale di quella stagione di Alberto De Cristofaro, mentre Alessandra Rapetti, Giorgio De Vecchi e Primo Ferrari, partendo dalla memoria fotografica dei funerali e dai manifesti pubblicati in occasione della ricorrenza del 25 aprile ci parlano delle politiche della memoria a ridosso della conclusione di quelle vicende. 

Siamo giunti al settimo numero di IsecRacconta che speriamo come i precedenti venga letto da un gran numero di persone. Il nostro scopo è far conoscere sempre meglio la ricchezza dei nostri fondi. In questo caso la scelta dei temi rischiava di dare una immagine riduttiva di ciò che conserviamo su un periodo decisivo della nostra storia. Per questo abbiamo pensato di chiudere questo numero  con una rassegna ragionata di alcuni dei più significativi fondi che si conservano in Fondazione con la speranza di rendere un servizio a studiosi, ricercatori, cittadini e, in particolare, al mondo della scuola, che rappresenta uno dei nostri interlocutori privilegiati.

Articoli correlati