Chi
Siamo

La Fondazione ISEC oggi

Nata nel 1973 con lo scopo di raccogliere, conservare e valorizzare fonti e documenti sulla storia della Resistenza e del movimento operaio, Fondazione ISEC è diventata un punto di riferimento nazionale per chiunque sia interessato alle vicende della storia politica, economica e sociale dell’Italia contemporanea. All’originario nucleo documentario, nel tempo si sono aggiunti archivi di grandi imprese industriali, partiti ed esponenti politici, militanti e rappresentanti del mondo sindacale e associativo.
ISEC oggi conserva un patrimonio archivistico e librario imponente: 5 km di patrimonio, oltre 400 fondi archivistici, 170.000 fotografie, 100.000 disegni tecnici, 1.500 manifesti politici, 800 ore di interviste, 100.000 volumi, 4.000 periodici, centinaia di cimeli di varia natura.
Riconosciuto dal MIC come archivio di notevole interesse storico, ISEC fa parte dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri-Rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea.
ISEC mette a disposizione della comunità scientifica, del mondo della scuola e della cittadinanza il proprio patrimonio archivistico, bibliografico, fotografico e audiovisivo attraverso una sala studio pubblica.
Inoltre la Fondazione è impegnata in una attività di promozione culturale a largo raggio:

  • incoraggia ricerche in campo storico e la loro diffusione attraverso incontri, pubblicazioni, mostre, laboratori
  • svolge attività di tutoraggio per ricercatori e studenti
  • promuove progetti di cittadinanza attiva rivolti alla comunità locale e alla città metropolitana
  • organizza corsi di formazione per insegnanti e laboratori per le scuole, con visite in archivio
  • partecipa a progetti di alternanza scuola/lavoro
  • svolge servizio di consulenza per la valorizzazione di archivi e biblioteche

Organizzazione

Presidente
• Giovanni Cervetti

Consiglio di amministrazione:
• Antonio Calabrò
• Salvatore Carrubba
• Giovanni Cervetti
• Giuseppe A. Desiderato
• Paola Dubini
• Elena Lattuada
• Piergaetano Marchetti
• Alberto Martinelli
• Alessandro Pollio Salimbeni
• Rosaria Scarangella

Consiglio generale:
• Aldo Carera, Università cattolica di Milano
• Guido Formigoni, Università Iulm di Milano
• Gabriele Pasqui, Politecnico di Milano
• Irene Piazzoni, Università degli Studi di Milano
• Emilio M. G. Roncoroni, Comune di Milano
• Alessandro Vitale, Università degli Studi di Milano e Regione Lombardia

Collegio dei revisori:
• Luca Novarese - Presidente
• Massimiliano Cucchi
• Jacopo Machnitz

Comitato scientifico:
Stefano Agnoletto, BI Norwegian Business School (Oslo), (con delega per l'Internazionalizzazione)
• Franco Amatori, Università Bocconi di Milano
• Maria Matilde Benzoni, Università degli Studi di Milano
• Luigi Borgomaneri, storico
• Matteo Bolocan Goldstein, Politecnico di Milano
• Bruno Cartosio, storico
• Rosa Chiesa, Università IUAV, Venezia
• Monica Di Barbora, Università degli Studi di Milano Bicocca
• Marco Doria, Università degli Studi di Genova
Valentina Fava, Ca Foscari, Venezia
• Marcello Flores, storico
• Mimmo Franzinelli, storico
Roberta Garruccio, Università degli Studi di Milano
• Enrico Landoni, Università E-Campus
Uliano Lucas, fotografo
• Giuseppe Lupo, Università cattolica di Milano
• Bruno Marasà, politica estera europea e comunicazione istituzionale
• Luca Mocarelli, Università degli Studi di Milano Milano-Bicocca
• Stefano Musso, Università degli Studi di Torino
• Giovanni Scirocco, Università degli Studi di Bergamo
• Bruno Settis, Alma Mater Studiorum Università di Bologna
• Mariamargherita Scotti, ricercatrice indipendente
• Marta Sironi, ricercatrice indipendente
• Carlo Vinti, Scuola di Architettura e Design “E. Vittoria”, Università degli Studi di Camerino

Statuto

«È costituita la Fondazione Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea (ISEC) – ETS
La sede legale è in Sesto San Giovanni (Mi) Largo La Marmora, n.17. La Fondazione, nell’esclusivo perseguimento di finalità civiche e di solidarietà sociale, promuove lo studio e la conoscenza della storia sociale, politica, economica e culturale dell’Italia contemporanea, con particolare riferimento alle vicende delle imprese, del lavoro, delle lotte politiche e sociali. La Fondazione ispira la propria attività ai valori e agli ideali di democrazia, libertà e pluralismo espressi dalla lotta di liberazione e così alla promozione dei diritti civili, sociali e politici contenuti nella Costituzione italiana e nella Carta dei diritti fondamentali della Unione Europea»

Staff

Direttore: Giorgio Bigatti
Segretario generale: Paolo Codarri
Tesoriere: Anna Lonati
Amministrazione: Antonella Broglia
Archivio: Alberto De Cristofaro, Primo Ferrari,
Biblioteca: Alessandra Rapetti
Didattica: Monia Colaci
Organizzazione e comunicazione: Ruggero Pedroletti
Newsletter: Dino Barra
Volontari: il Presidente e tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione, Antonella Broglia, Dino Barra, Paolo Codarri, Giorgio De Vecchi, Angelo Ferranti, Marzio Ferranti, Anna Lonati, Angelo Maj.

Annual Report

Presentiamo le relazioni annuali sulle attività svolte dalla Fondazione. Tale comunicazione adempie agli obblighi di trasparenza e pubblicità come previsto dalla Legge 4 agosto 2017, n. 124, art. 1, commi 125 e 129.

Partner e sostenitori

ISEC è socio dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri-Rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea

Sostengono l’attività della Fondazione:

Nel periodo 2019-2021 alcuni progetti sono realizzati con il contributo di:

Network e collegamenti

Oltre che con la rete degli istituti di storia della Resistenza (www.italia-resistenza.it), ISEC collabora con istituzioni e network europei e nazionali quali

ISEC ha collaborazioni e convenzioni con:

La Fondazione partecipa a progetti metropolitani e nazionali quali

Bilanci

In questa sezione pubblichiamo l’ultimo bilancio approvato e la dichiarazione dei contributi pubblici ricevuti, come previsto dalla Legge 4 agosto 2017, n. 124, art. 1, commi 125 e 129.

La sede

La Fondazione ISEC ha sede in un edificio, che si affaccia sul centralissimo largo La Marmora a Sesto San Giovanni, costruito nel 1937 nello stile architettonico razionalista allora dominante. Alcuni uffici e una parte del patrimonio archivistico e bibliografico sono ospitati nella attigua villa Mylius, di proprietà comunale e costruita alla fine del '700 da uno dei primi filandieri lombardi, Enrico Mylius, che fino agli anni Settanta del secolo scorso ha ospitato gli uffici dell'amministrazione comunale.

La storia di ISEC

L’istituto nasce nel 1973 come Istituto milanese per la storia della Resistenza e del movimento operaio (ISRMO) e da subito si inserisce nella Rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea, coordinati dall'Istituto nazionale Ferruccio Parri.
Da oltre quarant’anni ISEC salva, conserva, riordina un'imponente documentazione archivistica e libraria per metterla a disposizione della comunità scientifica e della cittadinanza.
Nel 1987 si trasferisce nella sede di Largo La Marmora e nel 2002 si trasforma in Fondazione ISEC-Istituto per la storia dell'età contemporanea, anche per sancire l'ampliamento del patrimonio dagli iniziali fondi resistenziali agli archivi di movimenti politici e sindacali, partiti, imprese.
Nel 2008 il Mibact-Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo conferisce il riconoscimento di Archivio economico territoriale, uno dei luoghi privilegiati in Lombardia per la conservazione e valorizzazione degli archivi prodotti da soggetti economici.
Nel 2018 ISEC ottiene l'inserimento nella tabella degli enti e delle istituzioni culturali da ammettere al contributo ordinario annuale dello Stato per il triennio 2018-2020.

FONDAZIONE ISEC. CINQUANT’ANNI DI PASSIONE E DI LAVORO

È il titolo di un saggio scritto da Giorgio Bigatti, direttore scientifico di Fondazione ISEC, apparso sul numero 175/giugno 2024 della rivista semestrale Archivio Storico Ticinese.
Scritto all’indomani dei cinquant’anni di ISEC, formalmente costituitosi nell’aprile del 1973 con la denominazione di Istituto milanese per la storia della resistenza e del movimento operaio, il saggio ripercorre i momenti fondamentali di questa istituzione culturale sestese ma depositaria di documentazione la cui importanza va ben oltre la storia della vecchia “Stalingrado d’Italia”.

A questo link è possibile leggere e scaricare l'articolo in PDF.