Attraverso una documentazione assolutamente inedita e la testimonianza di Lamberto Caenazzo, all’epoca giovanissimo partigiano del popolare quartiere milanese del Giambellino, Luigi Borgomaneri ricostruisce la figura e le imprese – a tutt’oggi dimenticate e incredibili se non fossero documentate – di Carlo Travaglini, un maturo intellettuale di origine tedesca che, espulso dalla Germania negli anni Trenta dopo essere stato rinchiuso in un lager, nella Milano occupata dai nazisti si beffa per mesi di Wehrmacht e Gestapo, alternando a spericolate azioni il salvataggio dalla deportazione di centinaia tra operai, ebrei e ex prigionieri di guerra alleati, finché, scoperto, continua la sua lotta contro il nazifascismo in una formazione partigiana nel Lecchese.
Una biografia, quella di Travaglini, che nella sua unicità e nel suo divenire partigiano offre a Borgomaneri materia per ritornare sul tema della “scelta” al di fuori di schemi e rimandi ideologici o di partito, ragionando al contempo sulla necessità inderogabile di sottrarre la storia della resistenza a censure, a enfatizzazioni e soprattutto all’“oleografia a tutto tondo della madre di tutti i revisionismi, quella delle ricostruzioni a posteriori di partito e ufficiali”.
Lo straniero indesiderato e il ragazzo del Giambellino. Storie di antifascismo
Autore: Luigi Borgomaneri
Editore: Collana Fonti e studi
Bologna, ArchetipoLibri Clueb, 2014
LUIGI BORGOMANERI (1945) è dagli anni Settanta ricercatore e collaboratore della Fondazione ISEC. Oltre a numerosi saggi sulla lotta partigiana e sul rapporto tra classe operaia e Pci clandestino a Milano, ha pubblicato Due inverni, un’estate e la rossa primavera. Storia delle brigate Garibaldi a Milano e provincia 1943-1945 (Angeli, 1985, 1995ª edizione ampliata), Hitler a Milano. I crimini di Theodor Saewecke capo della Gestapo (Datanews, 1997), e ha curato Crimini di guerra. Il mito del bravo italiano tra repressione del ribellismo e guerra ai civili nei territori occupati (Guerini, 2006).