"Ho conosciuto Arturo Colombi – scrive Gianni Cervetti nella sua Introduzione – prima ancora che di persona, dalla lettura di un suo volumetto autobiografico. Era il 1950, ed io, sedicenne studente liceale milanese, avevo da poco aderito al Partito comunista. In quello stesso anno, Colombi aveva dato alle stampe il suo Nelle mani del nemico, dove raccontava le vicende che da giovane muratore lo aveva portato a diventare “rivoluzionario di professione” – termine allora in uso per indicare una scelta di vita totalmente coinvolgente – e quindi, da inquilino, per tanti anni, delle galere fasciste, a dirigente nazionale del Pci e della guerra di Liberazione nazionale".
E’ raccolta in questo volume una selezione di scritti rappresentativi dell’attività politica svolta da Colombi tra il 1948 e il 1953. Il saggio introduttivo di Federico Caneparo ricostruisce i principali temi della politica comunista negli anni “duri” della guerra fredda: l’ideologia e il lavoro di massa, la morale comunista, il confronto con gli intellettuali comunisti, l’organizzazione delle lotte e dei movimenti, il rapporto con le organizzazioni di massa e la ricezione dell’idea togliattiana del partito nuovo e della democrazia progressista.
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Arturo Colombi. Per un partito di combattimento. Scritti scelti 1948-1955
Autore: a cura di Federico Caneparo
Editore: Milano, Franco Angeli, 2004
FEDERICO CANEPARO, laureato in Storia contemporanea presso l’Università di Torino, oltre a una intensa attività didattica, svolge attività di ricerca presso la Fondazione ISEC.qu