Giorgio Lunghini (1938 – 2018), è stato una delle più importanti figure di economista del nostro secondo dopoguerra. Docente di economia politica presso l’Università Bocconi di Milano e all’Università di Pavia, ha fatto parte dell’Accademia dei Lincei e della Società Italiana degli Economisti di cui è stato Presidente dal 2004 al 2007.
Considerato pensatore eterodosso e “fuori dal coro”, è uno dei maggiori esponenti della scuola keynesiana in Italia, in aperto dialogo con il pensiero economico marxiano. All’attività di docente studioso ha affiancato una militanza intellettuale documentata da numerosi interventi sul quotidiano Il Manifesto e su riviste quali Critica Marxista. Dal 1997 al 1999 ha fatto parte del Consiglio economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ci lascia una biblioteca di più di duemila volumi che sarà nei prossimi mesi inventariata e messa a disposizione degli studiosi. La biblioteca, di grande interesse, contiene libri di politica, politica economica, storia delle teorie economiche, molti di difficile reperibilità.