Ignazio Maria Gallino nel corso della sua vita ha raccolto una straordinaria collezione di materiali a stampa prodotti da gruppi e movimenti legati al mondo della cultura underground italiana e internazionale. Il fondo, che si compone di circa 20.000 carte ed è un insieme di documenti, numeri unici, fanzine autoprodotte, manifesti, fotografie, disegni, è stato depositato in Fondazione ISEC per volontà della compagna di Gallino e sua erede. Prima di avviare il lavoro di ricognizione e censimento del fondo è stato necessario un lungo lavoro di analisi e studio delle diverse esperienze della controcultura in relazione alla variegata natura del fondo archivistico e bibliografico in oggetto.
Data l’eterogeneità dei materiali costituenti oggi il fondo Gallino il primo ineludibile passaggio è stata una ricognizione dei materiali, dividendo quelli bibliografici (libri e opuscoli) e lavorando in parallelo alla ricostituzione delle annate dei periodici, nel rispetto della loro attuale collocazione. Il lavoro di ricognizione di periodici e numeri unici, questi ultimi particolarmente rari e preziosi, ha permesso di individuare e censire oltre 150 testate di riviste italiane e internazionali (inglesi, francesi, tedesche, olandese e norvegese) dalla periodicità molto varia. In questa fase del lavoro si è posta particolare cura nelle messa in sicurezza di materiali fragili e a rischio di dispersione.
Successivamente si è proceduto alla catalogazione del materiale bibliografico. Alla fine di questo lavoro sono stati riversati nel Sistema bibliografico nazionale oltre 800 titoli corrispondenti ad altrettante monografie e opuscoli. Un materiale prezioso sia in relazione al fondo sia come testimonianza della varietà e della ricchezza di temi che innervavano il mondo della controcultura e dei movimenti giovanili nei decenni dal 1960 al 1990 circa. Per mantenere l’unitarietà del fondo si è deciso di creare una serie inventariale intestata a Gallino.
Oltre alla salvaguardia e all’avvio della catalogazione del fondo, si è cercato di far conoscere e valorizzare i materiali avendo come obiettivo quello di arrivare a nuove fasce di pubblico in modo da ampliare il normale bacino di utenza della Fondazione. Le caratteristiche del fondo suggeriscono di provare ad andare oltre la tradizionale ricerca storica, per collegarci alle forme di controcultura contemporanee: movimenti ambientalisti, nuovo femminismo, editoria indipendente, correnti artistiche (writers, fumetti), musica. Una campagna informativa attraverso i social e la newsletter della Fondazione ci hanno permesso di registrare una notevole attenzione per i materiali del fondo Gallino, interesse attestato da numerose richieste da parte di giovani ricercatrici e ricercatori interessati alle vicende e alle produzioni culturali della controcultura. Il numero delle richieste di consultazione è in crescita ed è destinato ad aumentare via via che altri materiali saranno resi consultabili. Uno dei tratti più interessanti di questo fondo è la straordinaria ricchezza grafica e visiva di periodici, fanzine e manifesti. Per rafforzare il processo di valorizzazione e di disseminazione la strategia comunicativa dei prossimi mesi prevede oltre a una serie ulteriore di post sui social network della Fondazione, una mostra virtuale sulle diverse stagioni del fenomeno controculturale e a conclusione la partecipazione ad Archivissima.
Un ultimo dato da sottolineare è che grazie al lavoro di selezione e riordino dei materiali che compongono il fondo è stato possibile identificare e mettere in sicurezza collocandoli in buste idonee alla conservazione materiali a rischio di deterioramento in quanto conservati precedentemente in contenitori non idonei, avviando la digitalizzazione dei manifesti che costituiscono uno dei corpus più rari e preziosi del fondo Gallino.

Gioia e Rivoluzione. Gli archivi della Controcultura


















