10 maggio, Fondazione Ansaldo | Fotografia e lavoro

10 maggio 2025, ore 10.30

FOTOGRAFIA E LAVORO. LUOGHI E FORME DEL LAVORO

Genova, Fondazione Ansaldo, Corso F.M. Perrone 118
Per prenotarsi in presenza: eventi@fondazioneansaldo.it

Saluti Istituzionali: Michela Ciarapica, Responsabile Comunicazione ed Eventi Fondazione Ansaldo
Introduce e Modera: Fabrizio Trisoglio, Presidente di Rete Fotografia
Intervengono: Lucia Simona Pacchierotti, Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala; Giorgio Bigatti, Fondazione ISEC; Federica Miotti, Fondazione AEM; Pietro Repetto, Fondazione Ansaldo; Roberta Basano, Museo Nazionale del Cinema di Torino; Isabella Colonnello, Fotografa.

ll rapporto tra fotografia e lavoro è il filo conduttore della quarta edizione di Una Rete in Viaggio. Storie, idee, progetti, il ciclo di appuntamenti promosso da Rete Fotografia, che coinvolge istituzioni, archivi fotografici e professionisti in un dialogo vivo e stimolante. Tre incontri per esplorare come la fotografia abbia raccontato nel tempo persone, professioni, prodotti e luoghi del mondo del lavoro, offrendo strumenti di documentazione, narrazione e riflessione sociale.

Il percorso di quest’anno si chiude sabato 10 maggio 2025, alle ore 10.30, presso la Fondazione Ansaldo di Genova, con il terzo e ultimo appuntamento dal titolo: Luoghi e forme del lavoro. Un approfondimento sui contesti lavorativi, dalle fabbriche agli uffici, e sulle loro trasformazioni, osservate attraverso lo sguardo dei fotografi e il valore storico degli archivi. Partecipano: Fondazione AEM, Fondazione Ansaldo, Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala e il Museo Nazionale del Cinema di Torino.

La partecipazione sarà possibile sia in presenza (prenotazione obbligatoria: eventi@fondazioneansaldo.it), sia in streaming (Facebook e YouTube di Rete Fotografia).

Interventi di:
Lucia Simona Pacchierotti, Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala
L’archivio fotografico di Eduard Safarik, importante storico dell’arte, recentemente acquisito dall’Ente include materiali rari come negativi e stereoscopie su vetro, che documentano momenti lavorativi e contesti storici di grande interesse dalla fine dell’Ottocento al secondo decennio del Novecento, come l’Esposizione Universale di Parigi (1900), la costruzione di infrastrutture ferroviarie e porti in espansione di città come Nizza, Tolone, Montecarlo e Algeri.

Giorgio Bigatti, Fondazione ISEC
L’intervento, basato sui fondi fotografici delle imprese Breda e Marelli, ricostruisce le condizioni di lavoro a Sesto San Giovanni, distinguendo tra la meccanica pesante a prevalenza maschile e l’elettromeccanica con forte presenza femminile. Attraverso le immagini si esplorano i ruoli di genere, le trasformazioni sociali e il rapporto tra fabbrica e città. Il racconto si chiude con il tema del conflitto sociale e sindacale, dal fascismo agli anni Sessanta, offrendo una lettura complessiva dello sviluppo urbano e industriale del territorio.

Federica Miotti, Fondazione AEM
Il rapporto tra spazio aziendale e dipendenti è indagato nelle immagini dell’archivio di Fondazione AEM dagli anni ’30, quando il lavoratore è parte di un ingranaggio produttivo, al secondo dopoguerra quando il dipendente diventa sempre più centrale e le immagini iniziano a creare un senso di identità collettiva e riconoscimento tra i lavoratori, anche grazie a rubriche aziendali come “Sui posti di lavoro”. L’intervento si spinge/espande fino alla rappresentazione dei momenti extra-lavorativi, dove il lavoratore è protagonista anche al di fuori dell’ambiente produttivo, attraverso i lavori di Paolo Moreschi e Adolfo Ferrari.

Roberta Basano, Museo Nazionale del Cinema di Torino
Vittorio Zumaglino (1904-1967), fotografo amatoriale e giornalista, negli anni ’30 ha raccontato i cambiamenti di Torino e del territorio durante il ventennio fascista. Con il gusto del suo tempo ha ritratto cantieri, stabilimenti, macchine e uomini al lavoro, tutti simboli della modernità, in cui ogni parte è in relazione con l’altra, l’operaio e la fabbrica, il passante e la città. Altre fotografie documentano il cinema al lavoro come gli scatti sul set del film Colpi di timone (1992) girato tra Cinecittà e Camogli da Gennaro Righelli. L’archivio di oltre 28.000 fotografie è stato donato nel 1992 al Museo Nazionale del Cinema dalla figlia Piera, figura centrale del movimento femminista italiano.

Pietro Repetto, Fondazione Ansaldo
È proposta una riflessione sulle forme del lavoro fotografico che mette in luce le competenze e i ruoli coinvolti nella produzione d’immagini destinate alla comunicazione aziendale. In Case studio l’Archivio Ansaldo documenta la varietà delle lavorazioni delle fasi produttive di una fotografia: dallo scatto in stabilimento, alla stampa su carta baritata, ai ritocchi manuali per effetti grafici, fino alla pubblicazione su riviste o opuscoli

Isabella Colonnello, Fotografa
Il percorso di Isabella Colonnello è un esempio significativo di intreccio tra fotografia e lavoro. La sua lunga esperienza rappresenta una preziosa testimonianza delle evoluzioni del lavoro fotografico nel contesto aziendale. Attiva fin dagli anni Sessanta presso l’azienda Foster Wheeler, si è occupata della comunicazione visiva, collaborando con fotografi di spicco come Gabriele Basilico, Toni Nicolini e Giovanna Borgese per passare alla pratica fotografica, contribuendo direttamente alla produzione di immagini aziendali per materiali promozionali.

Una Rete in Viaggio si conferma anche quest’anno come un’opportunità unica per intrecciare i patrimoni fotografici, incentivare il dialogo tra gli archivi e valorizzare la fotografia come strumento di memoria e cultura.
Gli eventi avranno una durata di circa un’ora e saranno seguiti da momenti di condivisione e approfondimento, con un’analisi e un confronto sulle ricchezze dei rispettivi patrimoni fotografici.
Gli incontri si svolgeranno in presenza e in streaming, offrendo un’opportunità di partecipazione ampia e inclusiva.