Ricomincio da 100 - Gli archivi dell'Unità

La Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia e l’Archivio di Stato di Milano danno il via alle celebrazioni per il centenario dalla fondazione de l’Unità.

Il 12 febbraio 1924 usciva il primo numero de l’Unità, fondata da Antonio Gramsci. Cento anni fa nasceva a Milano un grande quotidiano politico italiano: oggi comincia a Milano il percorso di valorizzazione della sua storia. Le celebrazioni del centenario dalla fondazione si apriranno il 12 febbraio 2024 con una giornata di studi dedicata all’archivio de l’Unità, di recente pervenuto in deposito coattivo presso l’Archivio di Stato di Milano, grazie all’azione di tutela della Soprintendenza, in collaborazione con la procedura concorsuale, rappresentata dal Curatore Prof. Simone Manfredi.

“Un archivio assicurato alla permanenza e al futuro è una buona notizia per la comunità: ha il sapore della garanzia di esigibilità dei diritti culturali. Quando l'archivio appartiene a una testata storica e consente di garantire la restituzione della conoscenza di un secolo di storia italiana, si celebrano anche democrazia e pluralismo”: così Annalisa Rossi, Soprintendente agli archivi e alle biblioteche della Lombardia e direttore dell’Archivio di Stato di Milano, che racconterà la storia di questo e degli altri archivi milanesi del quotidiano e ne presenterà il progetto di valorizzazione.

I lavori di descrizione, riordino, inventariazione, restauro e digitalizzazione sono in corso di realizzazione grazie ad un lauto finanziamento reso disponibile dalla Direzione Generale Archivi.

Gli archivi, certi e complessi, sono sistemi di relazioni, generativi di conoscenze sempre nuove a seconda delle lenti con le quali si osservano e delle domande che si pongono loro. L’archivio di un grande quotidiano è generativo di tante narrazioni quante sono e saranno le lenti con le quali sarà osservato, letto e compreso. Lo sguardo è l’atto appercettivo primario di ogni processo di conoscenza, ove fondato sulla consapevolezza che l’occhio che lo porta è esso stesso parte del processo di conoscenza e, quindi, dell’oggetto osservato. Soggetto e oggetto, passato e futuro, memoria e visione si intrecciano a tessere la trama di un racconto culturale che si sedimenta come conoscenza sociale e può animare percorsi di sviluppo.

Questo l’obiettivo primario del progetto di valorizzazione che vede la luce il 12 febbraio, sintetizzato nel logo e nella grafica scelte (frutto del lavoro di Carlotta Iannuzzi): gli occhiali di Antonio Gramsci diventano simbolo di un approccio alla conoscenza e alla storia consapevole della necessità e della natura mediatrice delle ‘lenti’.

La pluralità sarà testimoniata anche dal racconto della fondazione del giornale con l’esplorazione e l’esposizione di documenti tratti dal Fondo ‘Prefettura di Milano’ dell’Archivio di Stato di Milano, dagli Archivi storici de l’Unità e dall’Archivio Giancarlo De Bellis.

Il percorso di valorizzazione, realizzato grazie al supporto di Memoria & Progetto, incaricata dei lavori di censimento, attualmente in corso, di cui saranno presentati i primi risultati, si definisce grazie alla progressiva collaborazione con altri Enti che detengono segmenti degli archivi delle diverse redazioni del giornale, come si sono sedimentati nel tempo e nei luoghi della sua storia.

Il primo atto del progetto vede collaborare e condividere memoria e visioni di sviluppo, oltre ai due Enti promotori, anche ISEC e Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni, detentori di due segmenti dell’archivio della originaria redazione milanese del giornale; gli archivi fotografici Fotogramma / Archivio Giancarlo De Bellis e Archivio Uliano Lucas, con la testimonianza del giornalista Oreste Pivetta.