Introduzione - Persone oltre le carte

Di Giorgio Bigatti

Scopo della nostra newsletter è dare visibilità ai materiali conservati in quella grande scatola magica che è ISEC. Non è facile neppure per noi aver piena consapevolezza della straordinaria ricchezza di collezioni che negli anni sono arrivate a costituire un complesso documentario sulla storia del Novecento di assoluto rilievo. È motivo di orgoglio pensare al cammino fatto da un istituto nato dalla caparbia volontà di un piccolo gruppo di attivisti preoccupati che la memoria della Resistenza, che in Sesto aveva avuto un centro di primaria importanza, potesse andare dispersa. Da allora sono trascorsi oltre cinquant'anni e il panorama della documentazione, senza perdere l'originaria vocazione, si è straordinariamente arricchito. Motivo di orgoglio, come detto. Ma anche di cruccio per la difficoltà di fare conoscere la ricchezza di un patrimonio fatto di carte, di disegni, di manifesti, di fotografie, di oggetti, di libri, di opuscoli, di riviste e fogli volanti. Difficoltà aggravata dall'atteggiamento indifferente di chi non capisce che questo patrimonio è sì una ricchezza per il Paese tutto, come attesta il fatto che il MIC ha inserito la Fondazione nel ristretto novero degli istituti che godono di un finanziamento anche nel triennio 2024-2026, ma dovrebbe a maggior ragione esserlo anche per il Comune di Sesto San Giovanni, che dell' ISEC è uno dei fondatori e che con l’Istituto ha intrattenuto per decenni rapporti di proficua e fattiva collaborazione. Pazienza, noi continuiamo e continueremo testardamente a raccogliere, catalogare, digitalizzare e valorizzare un patrimonio in continua crescita.

Nelle precedenti newsletter avevamo analizzato alcune issues di forte attualità, la sicurezza sul lavoro, la casa, l'immigrazione attraverso le parole e le immagini conservate nei nostri archivi.

Per questo nuovo numero abbiamo scelto di concentrare invece l'attenzione su alcuni fondi personali di straordinario interesse con l’obiettivo di suggerire nuove possibili piste di ricerca. Chi avrà la pazienza di leggere i diversi contributi scoprirà probabilmente figure di cui si sa magari poco, ma a cui, grazie all' archivio, si potrà dare il giusto peso. Così Mario Melino e Alberto Mortara, esponenti importanti della galassia intellettuale che si muoveva attorno al Partito d'azione e che nel dopoguerra hanno avuto esperienze professionali diverse, senza però dimenticare l'originaria vocazione e la dimensione anche etica delle loro scelte giovanili, che si trattasse di lavorare per fare risorgere l'Umanitaria dopo la parentesi del ventennio fascista oppure di partecipare al grande esperimento olivettiano di Comunità per poi riversare la propria operosa intelligenza in altre attività, compreso il cinema. Figure al centro di reti che, grazie ai carteggi conservati in archivio, aprono squarci di grande interesse anche per la storia degli intellettuali italiani. Non meno intriganti le vicende di Luigi Gasparotto, interventista democratico, che dopo la prima guerra mondiale non si farà abbagliare da chi in nome della patria porterà il paese alla rovina, svolgendo una appartata e coerente opposizione, per riprendere nel dopoguerra una funzione pubblica come presidente della Fiera campionaria di Milano. Altra figura notevole è Giuliana Gadola, appassionatamente dedita a fare emergere il contributo delle donne alla Resistenza, raccogliendone le voci e le biografie. O ancora, per restare in tema resistenziale, quella di Giorgio Agliani, disegnatore alla Breda, che dopo aver ricoperto una posizione di rilievo nella lotta partigiana in Lombardia, diventa produttore cinematografico riuscendo a finanziare la produzione del film di Aldo Vergano, Il sole sorge ancora, del 1946, uno dei primi sulla storia della Resistenza, a cui tre anni più tardi farà seguito Le mura di Malapaga diretto da René Clement con uno straordinario Jean Gabin, ambientato in una Genova che porta ancora i segni della guerra da poco conclusa. Un personaggio da valorizzare.

Lasciando ai lettori il piacere di scoprire la ricchezza dei contributi, chiudo dandovi appuntamento ai prossimi numeri: vi sorprenderanno.


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