Guido Crainz, Il dolore e l’esilio. L’Istria e le memorie divise d’Europa, Roma, Donzelli Editore, 2005

Il libro di Crainz ricostruisce il dramma del conflitto etnico che attraversa i confini italiani orientali insistendo su voci tratte dalla letteratura, dalla storia, dalla memoria, al fine di restituire il dolore, le speranze, le paure delle diverse vittime – italiane, croate, slovene – che hanno vissuto quelle lacerazioni. Esso si configura come una sorta di quaderno di suggerimenti di lettura, una proposta di antologia che vuole mettere in dialogo gli sguardi – tutti parziali e differenti – con cui la vicenda dei nostri confini orientali è stata rielaborata.

Su questo tema vedi anche: Marisa Madieri, Verde acqua, Torino, Einaudi, 2016; Rossana Rossanda, La ragazza del secolo scorso, Torino Einaudi, 2005; Kaja Sirok. La fragilità della memoria. Il ricordo e l’identità nel goriziano, in Istituto Regionale per la Storia del Movimento di Liberazione nel Friuli V. G., QUALESTORIA, N. 1, giugno 2016.

Filippo Focardi e Bruno Groppo (a cura di), L’Europa e le sue memorie. Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Roma, Viella, 2013

In questo volume collettivo, al centro della riflessione sono le politiche della memoria affermatesi in Europa dopo la fine della Guerra fredda, con l’erosione del paradigma antifascista a vantaggio dell’antitotalitarismo e con l’insistenza sulla figura della vittima piuttosto che su quella dell’eroe partigiano. La domanda di fondo è se il modello antitotalitario possa costituire la base di una memoria comune europea. Il racconto dei fatti legati al confine orientale italiano rimane sullo sfondo e tuttavia i contributi presenti in questo libro aiutano a mettere a fuoco il senso e le possibili direzioni di una ricostruzione delle vicende oggetto di questa rassegna bibliografica.

Su questi temi si veda anche: Marcello Flores, Cattiva memoria. Perché è difficile fare i conti con la storia, Bologna, il Mulino, 2020

Mila Orlic, Identità di confine. Storia dell’Istria e degli istriani dal 1943 ad oggi, Roma, Viella, 2023

L’autrice indaga la complessità dell’Istria, una regione di confine caratterizzata da molteplici, mutevoli, spesso indefinibili forme di identificazione. Il libro offre anche una riflessione critica sull’impatto pubblico di questi argomenti analizzando la problematica integrazione dei profughi istriani nell’Italia del dopoguerra e indagando l’intreccio delle loro narrazioni da “esuli” con le più recenti politiche della memoria.