La Clinica del lavoro di Milano: 1910, nasce la medicina del lavoro
Nel 50º anniversario della grande umana vittoria che dischiuse fra genti e genti la via del San Gottardo, questa pietra ove l'arte segna e consacra l’oscura eroica fatica del lavoratore ignoto.
Questa iscrizione è collocata sul monumento dedicato ai duecento caduti sul lavoro per la costruzione del traforo del Gottardo. La retorica del sacrificio attinge immagini e metafore dalla guerra: umana vittoria, eroica fatica, lavoratore/milite ignoto. Fu questo il modo con il quale venne considerato per lungo tempo il dato di fatto dei morti e feriti sul lavoro: un tributo di sangue necessario, per quanto doloroso, al glorioso cammino dell’umanità sulla via del progresso.
Un mutamento di prospettiva si ebbe in Italia tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento. Nella biblioteca della Fondazione ISEC sono conservati numerosi opuscoli e volumi che documentano il sorgere di una nuova e diversa attenzione al problema degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
I primi interventi nella delicata questione degli infortuni sul lavoro risalgono a fine Ottocento e hanno forma volontaria come ci ricorda l’opuscolo pubblicato nel XXV anniversario dell’Associazione per l’Assistenza Medica negli Infortuni del Lavoro, Milano 1922. L’opuscolo illustra l’attività dell’Associazione, nata nel 1896, nel portare soccorso e offrire assistenza medica ai lavoratori infortunati nelle fabbriche di Milano. Si tratta di un’associazione privata di tipo assicurativo, sorta con il contributo di vari imprenditori milanesi, che ha sede in via Paolo Sarpi, una succursale in via Savona, guardie mediche in zona Porta Venezia e Porta Romana e un posto di pronto soccorso in via Alessandria, ossia nelle zone milanesi che allora avevano un’alta densità di fabbriche e opifici. Dai resoconti per gli anni 1897-1909, si apprende che l’Associazione ha erogato 556.233 prestazioni, di cui 148.275 per soccorsi d’urgenza in infortuni sul lavoro, 217.116 medicazioni e 190.642 interventi di fisioterapia. Si tratta di un’attività importante animata da intenti filantropici, ma che si limita a intervenire sugli effetti senza porsi il problema delle cause e quindi senza un’analisi sugli aspetti ambientali e di rischio sul lavoro.
Nel 1906 si tiene a Milano il Congresso internazionale di medicina del lavoro. Il problema della sicurezza del lavoro non è più eludibile e richiede misure di contrasto che superino la dimensione volontaristica. Sarà un cammino lungo e contrastato. Una vera e propria rivoluzione concettuale nell’affrontare il problema della sicurezza del e sul lavoro si ha con l’inaugurazione il 20 marzo del 1910 della Clinica del Lavoro di Milano, la prima al mondo per la ricerca e la prevenzione delle malattie professionali. Mente e animatore è Luigi Devoto che dirige la clinica dalla sua fondazione al 1935.
L’opuscolo ne illustra la struttura e le finalità: sale cliniche, laboratori di chimica e fisica, istopatologia, batteriologia, radiologia, elettrocardiografia sono finalizzati allo studio analitico e scientifico degli effetti sulla salute dei lavatori causati dall’affaticamento, dalle condizioni ambientali, dall’esposizione ad agenti tossici di fumi, polveri e umori, dall’alimentazione…: in sintesi, con la Clinica milanese e il puntuale lavoro di indagine e ricerca, nasce la medicina del lavoro, un modello destinato a fare scuola non solo in Italia, ma nel mondo.
Articolo a cura di Giorgio De Vecchi