Melissa. Una strage dimenticata

Nel 2024 ricorrevano i 75 anni dall'eccidio di Melissa, un episodio tragico benché non isolato, da inserire nel contesto dell'occupazione delle terre che nel secondo dopoguerra ha interessato il Mezzogiorno.
A questo episodio, e più in generale al Sud Italia e alle sue contraddizioni, molte delle quali tuttora irrisolte, Fondazione ISEC e Fondazione Corrente, a cavallo tra il 2024 e il 2025, hanno dedicato una mostra e una giornata di studio.
La mostra presentava al pubblico alcune delle foto realizzate da Ernesto Treccani poco dopo i tragici fatti del 1949.
Fino al 27 febbraio, Fondazione Corrente | Melissa. Un eccidio dimenticato | Isec
La giornata di studio, dal titolo Gli intellettuali e la politica. La (ri)scoperta de Mezzogiorno tra impegno culturale e lotte sociali ha chiuso il ciclo di iniziative.
27 febbraio 2025, Fondazione Corrente | Intellettuali e politica | Isec
Nella convinzione che la riflessione sul Meridione d'Italia, uscita di fatto dall'agenda politica, rischia di diventare marginale anche tra le mura scolastiche, le iniziative su Melissa presentavano un proprio lato didattico: la mostra, con visita guidata, è stata messa gratuitamente a disposizione delle scuole e una classe dell'AFOL di Sesto San Giovanni ha partecipato a un'esperienza laboratoriale.
Alla 4C della professoressa Monica Federici sono stati inviati materiali estratti da *Cristo si è fermato a Eboli* e dall'inchiesta realizzata dall'Espresso sul Sud Italia nel 1959, materiali poi letti e commentati alla fine della visita.
Inoltre, ai ragazzi è stata proposta una ricerca tra le fotografie che E. Treccani ha realizzato a Melissa, ma muovendo da un brano che C. Levi dedica ai giovani di Agliano, suo luogo di confino. La raccomandazione rivolta agli studenti è stata quella di cercare non la corrispondenza oggettivamente migliore, ma la fotografia che dal loro punto di vista rappresenta meglio quelle parole.
Uno scandaglio, dunque, a metà strada tra la ricerca di materiali e l'interiorità.
Questo il testo proposto.
«Questi ragazzi erano vivaci, intelligenti e tristi. Quasi tutti erano vestiti di Cenci malamente rattoppati, con le vecchie giacche dei fratelli maggiori, dalle maniche troppo lunghe rimboccate sui polsi; scalzi o con delle grosse scarpe da uomo bucate. Pallidi tutti, gialli per la malaria, magri, con gli sguardi intenti, neri e vuoti, profondissimi. Ce n'era di tutti i caratteri, ingenui e astuti, candidi e malvagi, ma tutti pieni di movimento, con gli occhi accesi come di febbre: tutti vivi di una vita precoce, che si sarebbe poi spenta con gli anni, nella monotona prigione del tempo. Mobili e silenziosi, me li vedevo comparire attorno da ogni parte, pieni di una muta fedeltà, e di desideri non espressi.»
Questa la risorsa da utilizzare per la ricerca delle immagini.
Risultati della ricerca – Fotografie – Lombardia Beni Culturali
Come continua quest'esperienza?
Nella costruzione di questo percorso colpisce che due intellettuali, entrambi non di origini meridionali, entrambi pittori, abbiano dedicato una parte importante del loro lavoro alla loro esperienza del Sud Italia. Su questo tema si prevede dunque di elaborare nuove proposte didattiche che, ampliando ulteriormente l'orizzonte, combineranno linguaggi diversi: quello fotografico, quello della scrittura e quello della pittura.