È il titolo di un saggio scritto da Giorgio Bigatti, direttore scientifico di Fondazione ISEC, apparso sul numero 175/giugno 2024 della rivista semestrale Archivio Storico Ticinese.
Scritto all’indomani dei cinquant’anni di ISEC, formalmente costituitosi nell’aprile del 1973 con la denominazione di Istituto milanese per la storia della resistenza e del movimento operaio, il saggio ripercorre i momenti fondamentali di questa istituzione culturale sestese ma depositaria di documentazione la cui importanza va ben oltre la storia della vecchia “Stalingrado d’Italia”.
ISEC nasce dall’impegno di Giuseppe Vignati, Giorgio Oldrini e altri, su sollecitazione dell’Amministrazione Comunale e con l’obiettivo di conservare e valorizzare la memoria della deportazione nazifascista di cui furono vittime centinaia di operai delle fabbriche sestesi nel corso della seconda guerra mondiale. Nei successivi decenni il patrimonio dell’istituto (archivio cartaceo e iconografico, emeroteca, biblioteca) arriva ad acquisire un’enorme quantità di materiali riguardanti le lotte operaie degli anni ’60 e ’70, il terrorismo, la storia dei partiti politici nella seconda metà del Novecento (in particolare del Partito Comunista), gli archivi storici della Breda e di altre importanti aziende sestesi e milanesi, i movimenti giovanili e di controcultura degli anni ’60 e ’70 spingendo – dopo vari passaggi - alla scelta quasi obbligata di adottare nel 2002 la denominazione di Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea.
Potete leggere il saggio al presente link.