Opporsi alla violenza: Giuliana Gadola Beltrami

Opporsi alla violenza è stato pensato per il triennio della scuola secondaria di secondo grado; è stato realizzato nella classe quarta del professor Andrea Leoni del Liceo scientifico F. Enriques di Lissone (MB) e nella 4D Design del Liceo artistico Prezioso sangue di Gesù di Monza, docente la professoressa Francesca Giuffrida.

Quello che vi presentiamo è il lavoro complessivo della 4D Design del Liceo artistico; come previsto dalla proposta didattica troverete un podcast, ma, su iniziativa della docente, anche interpretazioni grafiche che la classe ha realizzato nel solco dell’indirizzo di appartenenza.

La parte teorica si articolava in tre ore.

La prima è stata dedicata a Giacomo Matteotti, di cui lo storico e direttore di Fondazione ISEC Giorgio Bigatti ha illustrato il profilo umano e politico, sottolineandone il rigore, l’intransigenza e il rifiuto della violenza squadrista. L’idea di fondo di questo primo segmento era quella di mettere a dialogo le e gli studenti della scuola superiore con uno storico, ammorbidendo la doppia mediazione, pur fondamentale all’interno del dialogo educativo, del libro di testo e del docente curricolare; accompagnandoli un passo in là verso la scrittura della Storia. Dal racconto si è cercato di far emergere una condotta morale e politica che alla furia del fascismo oppose argomenti e numeri.

Nel corso del secondo incontro è stata presentata Giuliana Gadola Beltrami, poetessa, partigiana, dal 1964 iscritta al Partito socialista e, dall’interno dell’ANPI, instancabile promotrice di iniziative culturali antifasciste. In Fondazione ISEC conserviamo il suo archivio, un materiale straordinario, sia perché ci restituisce la ricchezza di questa figura di intellettuale e militante, sia perché raccoglie la storia di centinaia di partigiane, cioè tutto il materiale preparatorio delle Volontarie della libertà, il libro sul ruolo delle donne nella Resistenza, scritto con Mirella Alloisio e poi pubblicato nel 1981.

L’ultimo appuntamento è stato dedicato alla lettura di brani selezionati dalle carte dell’archivio e dedicati al rapporto con la violenza, in particolare con la sua forma estrema e più ufficiale cioè la guerra; un laboratorio quindi sulle fonti nel quale alla classe viene chiesto di dare un’interpretazione e di formulare propri punti di vista.