Gianfranco Massetti

Gianfranco Massetti, sedicenne al momento della strage di Piazza Fontana, crebbe a Milano in un contesto profondamente scosso dall’attentato e dalle tensioni che seguirono. Insieme ad alcuni amici partecipò ai funerali delle vittime in piazza Duomo, dove percepì per la prima volta la forza simbolica della partecipazione collettiva e della solidarietà civica. Col tempo, quell’esperienza contribuì alla sua formazione politica e civile, portandolo a impegnarsi nella vita pubblica fino a diventare sindaco di Paderno Dugnano.

Qual è il rapporto di Gianfranco Massetti con la strage di Piazza Fontana?

Massetti non fu direttamente coinvolto nei fatti, ma ne visse l’impatto come testimone giovane e partecipe. Ricorda «una cappa sopra l’esistenza», un’atmosfera di sospensione e paura che investì la città. Proprio in quei mesi iniziò la sua sensibilizzazione politica, alimentata dal bisogno di reagire alla violenza e di dare un senso collettivo a quella ferita. La partecipazione ai funerali delle vittime rappresentò per lui una prima forma di presa di coscienza, un incontro concreto con la dimensione civile della politica.

Con quali criteri ISEC ha deciso di intervistare Gianfranco Massetti?

La ricerca è orientata a rilevare se e come gli eventi di Piazza Fontana abbiano contribuito a generare una nuova consapevolezza politica tra i giovani milanesi. Nel suo racconto, la strage non è solo un fatto di cronaca o di memoria storica, ma un’esperienza generazionale che ha stimolato la nascita di un senso civico e di responsabilità verso la collettività.

In che modo quella esperienza giovanile ha influenzato il suo modo di intendere la politica?

Per Massetti, la politica è sempre stata legata a un’idea di comunità solidale e partecipe. La partecipazione ai funerali e il clima di lutto collettivo gli fecero comprendere che la politica non poteva essere solo competizione o gestione amministrativa, ma anche ascolto, cura e costruzione di legami. L’impegno civico che ne derivò fu improntato alla concretezza e alla vicinanza alle persone, valori che lo hanno guidato nella sua esperienza di sindaco e di funzionario pubblico.

Quale consapevolezza conserva oggi Gianfranco Massetti di quegli eventi?

Per Massetti, la strage di Piazza Fontana rimane un punto di riferimento imprescindibile per comprendere il valore della democrazia italiana e la necessità di difenderla da ogni forma di violenza e manipolazione. La memoria di quella “cappa” che gravava sulla città si è trasformata, nel suo percorso, in un impegno concreto nelle istituzioni e nella politica locale, intesa come servizio alla comunità e custodia della memoria collettiva.