12 dicembre 1969, strage di Piazza Fontana.
La risposta.
Seconda parte

Dopo l'esperienza dello scorso anno, prosegue la proposta di testimonianze sulla risposta di Milano alla strage di Piazza Fontana.

Uliano Lucas, fotografo e giornalista, da testimone diretto traccia il quadro delle speranze e delle tensioni a Milano alla fine degli anni Sessanta. Renzo Baricelli, operaio e sindacalista della Pirelli, ricorda la vita di quei giorni in una delle più grandi fabbriche milanesi. L'aggressione fascista in Piazza Fontana poche ore dopo lo scoppio dell'ordigno subita da Gianfranco Maris, ex deportato e senatore del P.C.I., è ricordata dalla figlia Floriana, allora studentessa liceale. La drammatica notte di discussioni che portò alla decisione di partecipare in massa ai funerali del 15 dicembre trova testimonianza nei ricordi di Giorgio Oldrini, che collaborò di persona all'organizzazione dell'immenso corteo degli operai che dalle fabbriche di Sesto, a piedi e in silenzio, giunse in Piazza Duomo. In quella piazza gremita era presente anche Gianfranco Massetti, studente liceale che racconta come da quel giorno iniziò a maturare in lui la scelta di dedicare all'impegno politico una parte importante della sua vita. Lo stesso percorso di consapevolezza nel difendere la democrazia è delineato dai ricordi di Nora Radice, giovane lavoratrice. Quello stesso giorno, in Veneto, un insegnante – assistendo in televisione ai funerali – matura quella coraggiosa decisione che segnò il resto della sua esistenza: Guido Lorenzon diventò un collaboratore volontario di giustizia e così, tra mille ostacoli e depistaggi, partirono le indagini sui gruppi neofascisti veneti: ci vollero 36 anni per arrivare alla sentenza della Cassazione che nel 2005 stabilì che l'ordigno fu collocato dal gruppo terroristico di estrema destra Ordine Nuovo. Paola Pessina e Federico Sinicato, giovanissimi studenti liceali, ricordano come anche la loro adolescenza fu drammaticamente colpita da quella bomba contro cittadini inermi e pacifici: il loro impegno politico-sociale e a difesa della democrazia nasce anche da lì. In particolare Sinicato consegna il ricordo della sua esperienza di avvocato a tutela delle vittime sia della strage del 1969 che di piazza della Loggia nel maggio del 1974, un rapporto umano e professionale che lo ha portato a diventare Presidente della Associazione delle vittime della strage di Piazza Fontana. Da ultimo, Siria Trezzi, bambina nel dicembre 1969, rammenta la trasmissione il valore della memoria della strategia della tensione per la sua generazione e in particolare all'interno della sua famiglia molto impegnata politicamente e si sofferma, infine, sulle difficoltà di ricordare ora quegli anni con i figli ed i giovani in generale.

Forze dell'ordine, giornalisti e cittadini davanti alla Banca Nazionale dell'Agricoltura, in piazza Fontana a Milano, il giorno della strage, 12 dicembre 1969. Archivio Storico Intesa Sanpaolo, Archivio Publifoto
Uliano Lucas

Milanese, 83anni, fotoreporter, fotografo e giornalista free lance. Attento osservatore, attraverso la comunicazione visiva ha raccontata le fasi difficili e straordinarie che l’Italia ha vissuto.

Renzo Baricelli

All’epoca dirigente sindacale, Baricelli ha svolto attività sindacale per quasi tutta la vita, acquisendo esperienza di direzione politica e sindacale nelle aree di Milano e Venezia.

Floriana Maris

Studentessa universitaria all’epoca della strage di Piazza Fontana, oggi avvocato penalista a Milano e Presidente della Fondazione Memoria della Deportazione.

Giorgio Oldrini

Figlio di un ex deportato per motivi politici, divenuto poi Sindaco di Sesto San Giovanni dal 1946 al 1962, Giorgio Oldrini fu tra i giovani che oltre cinquant’anni fa avviarono l’esperienza dell'ISRMO (oggi Fondazione ISEC).

Gianfranco Massetti

Gianfranco Massetti, sedicenne al momento della strage di Piazza Fontana, crebbe a Milano in un contesto profondamente scosso dall’attentato e dalle tensioni che seguirono.

Nora Radice

All’epoca della strage di Piazza Fontana, Nora Radice era una giovane lavoratrice di ventuno anni. Aveva lasciato la scuola e lavorava come impiegata in un’azienda di vernici; parallelamente era già attiva politicamente, iscritta alla Federazione Giovanile Comunista.

Guido Lorenzon

Guido Lorenzon era al tempo della strage di Piazza Fontana un insegnante ventinovenne di lettere presso la scuola media di Maserada sul Piave, in provincia di Treviso.

Paola Pessina

Al momento della strage di Piazza Fontana, Paola Pessina era un’adolescente. Cresciuta nell’ambiente dell’oratorio e fortemente segnata dal mondo educativo cattolico milanese, avrebbe poi intrapreso la carriera di insegnante e, in seguito, un percorso di impegno politico che l’avrebbe portata a diventare sindaco di Rho.

Federico Sinicato

Federico Sinicato è un avvocato penalista milanese, oggi presidente dell’Associazione dei Familiari delle Vittime di Piazza Fontana.

Siria Trezzi

Cresciuta in una famiglia in cui l’impegno politico ha sempre avuto un ruolo fondamentale, Siria Trezzi è stata Sindaco del Comune di Cinisello Balsamo. Attualmente è un funzionario pubblico.

L'iniziativa nasce, nell'ambito della Rete degli Archivi per Non Dimenticare, dalla collaborazione tra la Fondazione ISEC ETS, l’Archivio Flamigni,  l’Associazione  familiari delle vittime della strage di Piazza Fontana, l’Archivio del Lavoro, la Fondazione  Roberto Franceschi, l'Istituto Nazionale Parri di Milano, l'Archivio Storico Intesa Sanpaolo e la Cittadella degli Archivi del Comune di Milano e con l'apporto del Servizio Civile Universale - Ente Capo fila Parco Nord - AREA Parchi Lombardia.

Hanno collaborato per Fondazione ISEC:

Volontari di ISEC: Alessandro Pollio Salimbeni (Presidente), Dino Barra, Paolo Codarri, Davalli Martina e Federico Pirino.
Servizio civile universale: Alfonso Albertini Viveroni.
Interviste condotte da Alessandro Pollio Salimbeni, Dino Barra e  Alfonso Albertini Viveroni.
Staff comunicazione:  Ruggero Pedroletti.