Difendere la democrazia, in Spagna
Dopo le elezioni del febbraio ‘36, in Spagna governa il Frente Popular, una coalizione di repubblicani di sinistra, autonomisti baschi e catalani, socialisti, comunisti, fortemente avversata da settori dell’esercito, dai monarchici, dall’alto clero, dai grandi proprietari terrieri. In luglio il colpo di stato dei militari (alzamiento) getta nel caos la Spagna e dà il via alla guerra civile, che in breve si trasforma in un confronto tra fascismo e antifascismo e coinvolge nazioni e persone di tutta Europa e del mondo. Scotti vede la possibilità di impegnarsi direttamente in una lotta dal forte significato simbolico per chi come lui da anni si oppone a un regime dittatoriale. Parte per la Spagna l’11 agosto con un passaporto a nome di Francisco Escotorno del Val. Combatte alla testa dei miliziani sui fronti di Aragona, di Madrid e dell’Ebro, fino alla retirada aldilà dei Pirenei. Durante la guerra conosce Carmen Español, sua compagna per la vita.
Il Frente Popular vince le elezioni in Spagna.
18 luglio 1936
A Ceuta, Alzamiento dei militari guidati da Francisco Franco. Operai e contadini insorgono contro i golpisti e la Spagna è divisa tra regioni controllate dai militari nazionalisti e dai repubblicani.
11 agosto 1936
Scotti da Parigi parte per Barcellona, dove, come militante del PSUC (Partido Socialista Unificado de Cataluña) si arruola nella Colonna Del Barrio-Trueba.
Raggiunge il fronte di Huesca, dove viene nominato responsabile della sanità per l’intero settore del fronte.
Settembre 1936
Scotti alterna l’attività di responsabile sanitario alle incursioni armate in prima linea. Incontra Carmen Español, maestra elementare arruolatasi come infermiera.
Novembre 1936
Scotti e Carmen Español sono impegnati nella difesa di Madrid. Scotti, insieme al battaglione Garibaldi, composto da italianos, prende parte agli scontri nella città universitaria.
Gennaio 1937
Scotti torna a combattere in Aragona e viene nominato Commissario politico della 123ª Brigata dell'esercito repubblicano.
Marzo 1937
I Repubblicani fermano i franchisti a Guadalajara.
Maggio 1937
A Barcellona, la Repubblica sopprime le iniziative rivoluzionarie di anarchici e trozkisti.
Dicembre 1937
Ultima effimera vittoria repubblicana a Teruel, che i nazionalisti riprendono il mese successivo. Inizia la controffensiva franchista.
16 - 18 marzo 1938
Aerei dell'Aviazione Legionaria Italiana e Tedesca compiono 17 incursioni sulla città di Barcellona, provocando quasi mille morti e diverse migliaia di feriti.
25 luglio - 16 novembre 1938
Le truppe repubblicane attraversano l’Ebro, in Catalogna, con l’obiettivo di bloccare l’avanzata dei nazionalisti su Madrid. La battaglia è la più lunga e sanguinosa della guerra civile spagnola e si conclude con la disfatta delle forze repubblicane, che decide le sorti della guerra.
Scotti partecipa come Commissario di divisione dell'Ejército del Ebro.
15 novembre 1938
I 15 mila volontari internazionali lasciano la Spagna. Scotti rimane a combattere in Spagna a fianco di Carmen.
Gennaio - febbraio 1939
Mentre i nazionalisti prendono il controllo delle città catalane, inizia la Retirada dei combattenti e dei civili repubblicani verso la Francia. Nelle prime settimane del 1939, attraversarono i Pirenei almeno 500 mila esuli.
Scotti organizza la ritirata e giunto in Francia viene rinchiuso insieme ai compagni in un campo di prigionia.
Immagini
Tutte le immagini provengono dall'archivio di Fondazione ISEC, fondo Francesco Scotti (b. 32, fasc. 1), salvo dove altrimenti riportato.
Documenti
Tutti i documenti provengono dall'archivio di Fondazione ISEC, fondo Francesco Scotti (b. 11, fasc. 1), salvo dove altrimenti riportato.
Carmen Español (1911-2026)
Originaria di Lérida, in Catalogna, Carmen proviene da una famiglia di idee repubblicane. Finite le scuole magistrali diventa maestra. Mentre il fratello abbraccia gli ideali anarchici, lei si iscrive al Partito Socialista Unificato della Catalogna, e quando scoppia la guerra civile si arruola come infermiera. Al fronte conosce Francesco Scotti, suo superirore in quanto responsabile della sanità. Francesco diventerà presto il suo compagno per la vita, ma il primo incontro è burrascoso: Carmen accetta malvolentieri gli ordini di Scotti, che, anche se dettati dall'esperienza, le sembrano arbitrari. E infatti Scotti farà fatica a conquistarsi la simpatia della giovane maestra: quando si dichiara la prima volta, Carmen gli risponde: “Non sposerò mai un italiano. Gli italiani sono tutti fascisti”.
Nel duro clima della difesa di Madrid, i due si innamorano. Sposati, hanno una prima figlia, nata proprio nel giorno della presa della cittadina aragonese di Belchite, il 5 settembre 1937, e per questo chiamata Vittoria. Quando i nazionalisti prendono la Catalogna, Carmen è una delle ultime ad abbandonare il paese, insieme alla figlia e incinta del secondogenito, Giuseppe detto Pepe. Insieme a migliaia di profughi è rinchiusa in diversi campi di internamento in Francia, finché Scotti riesce a farla fuggire. Durante la guerra, i due vivono clandestinamente prima a Parigi, poi a Tolosa, poi in una fattoria vicino a Tolone con altri membri in esilio del Partito Comunista italiano. Nel ’43 Carmen giunge in Italia con il marito per partecipare alla Resistenza, dove, finita la guerra, passerà felicemente il resto della sua vita.
Vencer!
"[A Scotti] saltò in mente che potevamo fare il periodico della nostra brigata [...dove] avevamo un giovane cartografo che ci ha disegnato il formato e la testata. Volevamo che il nostro periodico, invece d'essere il portavoce dei comandanti e dei commissari, lo fosse dei soldati, e chiedevamo articoli a tutti i combattenti. Scotti propendeva per i lavori più dottrinali, io invece [...] sostenevo il criterio che il tono politico doveva restare fra le righe. D'altra parte gli articoli dei soldati avevano un che d'ingenua brutalità che era veramente l'espressione della trincea. [...] L'accordo fu raggiunto quando decidemmo di pubblicare entrambi i tipi di articoli, così come ci arrivavano. è stato pure laboriorso trovare il titolo del periodico [...]. Finalmente decidemmo: Vencer! L'esclamativo gli dava la forza di un grido che esprimeva il desiderio di noi tutti".
Appunti manoscritti di Artis Gener, conservati nell'archivio della famiglia Scotti.